Perché l’iPhone è sempre il migliore e non c’è Android che tengaScritto da:
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Informatica,
Mondo Mac22nov
Molti fan dei cellulari Symbian, Windows Phone, BlackBerry e Android, possono avere reazioni isteriche ad un titolo simile, ma se mi fate motivare la mia affermazione con dati oggettivi, credo che ci sia poco da obiettare.
Iniziamo da una semplice constatazione, ovvero che è piuttosto semplice avere successo in un mercato “vergine”, mentre è molto più complesso avventurarsi in una sfida commerciale in settori già ampiamente sfruttati, in cui esistono da anni dei position leader. Che detto in soldoni significa che aprire una lavanderia dove tale servizio manca porta facilmente ad un successo commerciale, ma se la si apre vicino ad un’altra molto famosa e con clienti fidelizzati, per riuscire quantomeno a non fallire bisogna offrire un servizio veramente innovativo (o molto più economico).
Da quando Martin Cooper, direttore della sezione Ricerca e sviluppo della Motorola, fece la prima telefonata da un cellulare, il 3 aprile 1973, di tempo ne è passato. E da allora Nokia è stata (ed in parte è) leader mondiale indiscusso nel settore della telefonia mobile, mentre i vari Samsung, Lg, Motorola, Palm, RIM e HTC hanno lottato esclusivamente per il secondo posto.
Ora le regole sono molto cambiate. I telefonini sono diventati qualcosa di molto più complesso e quando si compra un cellulare non si guarda solo al produttore. La qualità dalla fotocamera, la presenza di antenne gps/wifi/bluetooth e la altre caratteristiche hardware dipendono sempre dal dispositivo, ma l’esperienza d’uso e
l’espandibilità dei terminali è direttamente legata al sistemo operativo. Così quando acquistiamo un cellulare la scelta è sempre più tra Symbian, Windows Mobile, iPhone OS, RIM OS, Android, eccetera. E anche in questo ambito Nokia regnava sovrana con il suo Symbian. RIM OS (dei Blackberry) e Palm OS sono stati e sono un fenomeno per lo più statunitense, ma nel mercato globale, ed ancor di più in quelli
emergenti, Symbian è tuttora in cima alle classifiche.
In una tale
guerriglia, con competitor che da decenni concorrono a suon di innovazione per conquistare o mantenere la propria fetta di mercato, come si può pensare di riuscire ad inserirsi ed a trovare il proprio spazio? I pochi che ci hanno provato sono stati schiacciati ed anche grandi nomi del calibro di Siemens ed Ericsson sono stati parzialmente estromessi dal mercato (anche se tuttora contribuiscono dietro le quinte all’evoluzione della telefonia mobile).
A ben guardare però, prima del 2007, le evoluzioni dei cellulari erano orami semplicemente legate all’hardware. C’era chi puntava su display più grandi, fotocamere più potenti, antenne wireless e gps, ma ogni cellulare era più o meno simile all’altro. Fortunatamente c’era dietro l’angolo qualcuno con idee nuove. Qualcuno che da sempre ha dimostrato una innegabile capacità di proporre soluzioni innovative e visionarie. Così al MacWorld di Gennaio 2007 Steve Jobs, durante uno storico KeyNote, presenta il primo cellulare Apple: l’iPhone. Cosa c’era di nuovo in questo
telefono?
Nulla per alcuni, tutto per altri. Ma al di là delle personali supposizioni ci sono degli innegabili dati di fatto. Esiste a detta di tutti gli analisti del settore un’era pre-iphone ed una post-iphone.
Vista in quest’ottica l’importanza di questo dispositivo è chiara a tutti. Apple è entrata in un mercato saturo e statico ed ha saputo calamitare l’attenzione di tutti e realizzare un prodotto che, ancora oggi, è il punto di riferimento indiscusso del settore. La Ferrari dei telefonini.
Guardiamo il trend dell’iPhone negli Stati Uniti dal 2007 ad oggi secondo la statistica di AdMob di settembre 2009:
Dopo 3 anni le aziende cercano ancora di produrre un anti-iPhone, ognuno con la sua ricetta. Sia HTC che Samsung hanno presentato degli smartphone cercando di fare leva sul concetto “iPhone questo non lo fa”. L’ultima a scegliere questa strada è Motorola, che oggi tenta di risalire la china con il suo Droid (in Italia Milestone), basato su Android, il sistema operativo per cellulari di Google. Ciò che solo oggi cominciano a capire i produttori è che non sono le “funzioni” a rendere speciale l’iPhone.
D’altronde non dimentichiamo che fino a poco tempo fa il telefono Apple non era in grado neanche di fare un semplice copia e incolla o di mandare MMS, eppure ha avuto il successo che tutti sappiamo. Merito in parte dalla bellezza e dalla qualità costruttiva del dispositivo, ma anche — e soprattuto — della sua usabilità ed espandibilità, dovuta all’App Store. Il software market di Apple per il suo iPhone OS si è dimostrato, ancora una volta, una visione centrata. Utilissimo per gli utenti, che hanno un modo semplice e univoco per cercare ed installare nuove applicazioni e profittevole sia per le software house, che possono raggiungere facilmente un grande numero di potenziali acquirenti, che per la Apple stessa, che guadagna in percentuale sulle vendite. Una ricetta perfetta. Così, dopo che i produttori di telefoni hanno copiato il multitouch, l’estetica e l’interfaccia dell’iPhone, ogni sistema operativo ha duplicato spudoratamente anche questo ed oggi tutti, da Microsoft a Google, hanno il loro App Store.
E il bello è che l’iPhone non ha messo a soqquadro solo il mercato della telefonia, ma anche quello dei riproduttori audio/video e delle console di gioco portatili. Nintendo con il suo DS, ha avuto un calo di profitti di 70 miliardi di yen quest’anno. E sono tutti, a detta della stessa azienda, a causa dell’iPhone. Sull’App Store circa il 50% delle più di 100.000 applicazioni sono giochi: di tutti i tipi e per tutte le tasche. Si parte da titoli gratuiti per arrivare a cifre massime al di sotto dei 10, massimo 20 euro (per una media di circa di 3 euro) con titoli semplici fino ai più complessi First Person Shooter (o sparatutto) in tre dimensioni.
Gran parte della sfida futura sarà
giocata molto probabilmente su questo ambito. Perché se è vero che non tutti vogliono giocare con il proprio celluare, è innegabile che l’attenzione delle software house è determinante per la crescita di una piattaforma. E l’iPhone da questo punto di vista offre innumerevoli vantaggi per gli sviluppatori. Innanzitutto gli altri sistemi operativi vengono installati su hardware molto differente, pertanto chi realizza giochi ed applicazioni deve adattarli a differenti display ed a terminali con, generalmente, caratteristiche diverse; mentre chi sviluppa per iPhone sa che la risoluzione da considerare è una, così come le differenze hardware, che dal primo all’ultimo iPhone sono rimaste pressoché invariate. Poi si deve tenere in conto la diffusione della piattaforma, la bontà della stessa, nonché la disponibilità potenziale degli utenti a spendere per rinnovarlo, in applicazioni, giochi e contenuti multimediali. Per tutto questo iPhone è unico.
Gameloft, uno dei maggiori produttori di giochi, nell’ultima conferenza finanziaria di Barcellona ha dichiarato che:
<BLOCKQUOTE>Nessuno sta facendo un fatturato significativo su
Android. Google non è stata molto brava ad incentivare i clienti ad
acquistare prodotti per la piattaforma, per questo abbiamo deciso di
ridurre significativamente i nostri investimenti in Android; lo
facciamo noi ma anche molti altri.</BLOCKQUOTE>
Inoltre tutti hanno dichiarato che la resa in quanto a prestazioni su Android non è paragonabile a quella di iPhone. Questo di certo non decreta la fine dell’ottimo sistema operativo di Google, che per alcuni nel 2012 potrebbe diventare il secondo per diffusione dopo Symbian. Però attualmente la realtà nel mondo è questa:
Certo Android è molto più recente di iPhone OS e i suoi numeri sono già interessanti. Inoltre l’attenzione dei media è molto alta e tutti i produttori entro i primi mesi del 2010 avranno lanciato il proprio smartphone basato su Android. Sicuramente Google riuscirà ad ottenere una buona quota di mercato, dal momento che il suo sistema operativo sarà così spinto da tutti, come ultima chance per cercare di contrastare iPhone OS. Ma anche se i numeri dopo qualche mese (o anno) potrebbero essere dalla sua parte sarà sempre parcellizzato, diviso, la sua identità sarà sempre legata a questo o quell’altro marchio. Mentre iPhone è quello; è uno solo; è riconoscibile ed ha una propria identità. È il primo della specie e finché non si riuscirà a produrre qualcosa di nuovo, con una identità forte capace di camminare con le proprie gambe e di non proporsi semplicemente com anti-iPhone, difficilmente Apple perderà il suo, meritato, podio.
One more thing: quale altro cellulare ogni 8/12 mesi subisce un aggiornamento (gratuito) che gli conferisce nuove funzionalità?
FONTE: saggiamente.com